giovedì 23 dicembre 2010

SKYCAR

Curiosando in internet mi sono innamorato del veicolo/aereo di nome SkyRider e scaricando foto e filmati, sono riuscito a disegnare in CAD tutti i pezzi da ritagliare nel depron. Le misure non sono uguali all'originale ma posso dire che il risultato è ottimo e vola benissimo. Chi volesse una copia puoi richiederla per e-mail (andrea@rcmodellismo.com).

Dopo una stampa con il plotter in formato A1 ho ritagliato tutte le figure e trasferito i disegni sul depron sfruttando al massimo tutto lo spazio disponibile per utilizzare un solo foglio.














Il disegno non è precisissimo, dopo aver ritagliato tutte le forme si passa ad assemblarlo e bisogna fare qualche aggiustatina con il cutter. La capottina l'ho ritagliata alla fine perchè deve essere removibile per cambiare le lipo.

Prima di passare alla colorazione, ho inserito le barre di carbonio di mm 3 nelle due ali. Come prima cosa, ho disegnato con un pellarello e un righello l'ingombro, poi con un taglierino ho fatto due micro-incisioni di circa 3 mm di profondità da ambo le parti per poi sfilare il materiale in eccesso. Si passa la barra in carbonio nel solco per appiattirlo e renderlo regolare poi si incolla con la bi-componente.


 Gli alettoni si possono unire alle ali con dello schoth ma nel mio caso ho utilizzato dei vecchi floppy-disk. Si apre la custodia, si ritaglia il disco nero e si fanno tante piccole bandelle che sono elasticissime ed eterne. Si ritagliano entrambi i lembi e si incollano con della bi-componente o colla normale ma di lunga essicazione.

Si passa alla colorazione. Ho comprato delle banalissime bombolette spray in un centro commerciale. Ho scelto colori vivaci per porterlo distinguere meglio. Ecco il risultato finale! Che ve ne pare??



nel prossimo appuntamento parleremo dell'assemblaggio e dei dati tecnici.
Nel frattempo Buon Natale a tutti e se possibile ottimi voli.......

sabato 20 novembre 2010

KYOSHO CALMATO EP1400


CALMATO ST EP1400
DESCRIZIONE
I trainer sono aeromodelli che sono particolarmente facili da pilotare e che non riproducono aerei realmente esistenti. Nella costruzione dei modelli trainer, si pone molta importanza sulla facilità del pilotaggio. Con la serie Calmato, KYOSHO ha imposto uno standard molto alto nel mondo degli aeromodelli trainer. Il modello viene consegnato preassemblato e nella confezione di vendita troverete tutto il necessario per portare a termine l'assemblaggio in poche ore. Per finire il modello è necessario acquistare un regolatore da 70 A con bec, 4 servi standard, una batteria da 3300 mah, radio e ricevente. Nota importante per fissare le ali, il timone, e il piano di coda non serve la colla. Io ne ho messo un goccio solo nella giuntura delle ali giusto per stare più tranquillo. Queste ultime possono essere smontate per facilitare il trasporto in macchina. Il modello è veramente ben fatto, e le finiture sono di alta qualtità. Il carrello è molto robusto ed è in grado di sopportare gli atterraggi più bruschi anche su piste non asfaltate.
CARATTERISTICHE
• Struttura convenzionale in balsa e compensato
• Motore brushless incluso nella confezione
• Modello montato e rivestito, pronto al volo
• Tutti i tiranti sono già della lunghezza giusta
• Disponibile in due colori (Biano/Rosso - Bianco/Azzurro)
• Confezione completa di minuteria e accessori
accessori necessari
• Radiocomando a 4 canali e ricevente
• 3 servi (Alettoni, Timone e Profondità)
• Regolatore LiPo-Brushless 60A con BEC
• LiPo 11,1V / 3.300 - 3.700 mAh

Consigli Utili:
- Per non rovinare le carenature delle ruote vi consiglio di montarle dopo aver fatto qualche volo;
- Incollare le due semi-ale per avere maggiore rigidità e sicurezza del modello;
- Piegare leggermente il tirante della profondità per seguire la linea e sforzare il meno possibile,

Opinione:
Questo aereo è perfettamente bilanciato, combina un'eccellente stabilità di manovra ad un discreto livello di volo per esperti, un ottimo compromesso tra controllo calmo e preciso ad un volo acrobatico.



lunedì 13 settembre 2010

50° Anniversario P.A.N.

11-12 Settembre 2010
Nella splendida cornice dell'aeroporto militare di Rivolto (Ud) si è svolta la manifestazione per festeggiare il 50° anniversario della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Noi di rc modellismo eravamo presenti fin dalle prime luci dell'alba per testimoniare con video e foto quella che si è rivelata una giornata indimenticabile.Si sono esibite le pattuglie acrobatiche di diverse nazioni: Croazia, Giordania, Svizzera, Spagna, Francia e Inghilterra.Oltre alle pattuglie si sono esibiti in evoluzioni spettacolari anche i migliori modelli a disposizione dell'Aeronautica Militare italiana quali il Tornado, il C27J, l'Eurofighter Typhoon e l'M 346.


Pubblichiamo in esclusiva alcune immagini.

martedì 7 settembre 2010

5° GIORNATA DELL'AEROMODELLISMO


VALLE GAFFARO (FE) - 25-26 settembre 2010
Sabato 25 e Domenica 26 Settembre 2010 torna sulla magnifica aviosuperficie di Valle Gaffaro la quinta edizione della "Giornata dell' Aeromodellista". Il successo di questa manifestazione cresce di anno in anno e sempre più piloti e ditte vogliono fare parte della famiglia. Anche questa volta faranno di tutto per regalare al pubblico proveniente da ogni dove uno spettacolo superlativo grazie all'appoggio dei migliori piloti del panorama nazionale, e a chi volesse avvicinarsi a questo mondo meraviglioso, proporranno gli stands delle migliori marche.
Valle Gaffaro 2010 - Ristorante, parcheggio, servizi, voli turistici. Che altro dire.....andiamoli a trovare, non ce ne pentiremo... Sabato sera grande cena aperta a tutti.
Per prenotazioni: info@volodelta2000.net



Ecco alcune immagini e video dei modelli e dei piloti che erano presenti e che si sono esibiti nel corso della manifestazione.

Mb339. Proprietario e pilota Maurizio Cirilli







LOCKheed SR-71 BlackBird. Proprietario e Pilota Jacopo Minelli

mercoledì 21 luglio 2010

EUROFIGHTER E-F2000 TYPHON


Riproduzione in EPP del celebre jet europeo ora motorizzato da 2 incredibili ventole HYPERFLOW by ElectriFly!!
Il modello viene fornito in versione R-R cioè pronto per la ricevente: servi, 2 ventole HyperFlow, motori e regolatori sono già installati e pronti al funzionamento. Basta una ricevente e una batteria LiPo per cominciare a volare!
- Spinto da due potentissime ventole HYPERFLOW dell’ElectriFly
- Volo veloce e divertente
- Potente motore brushless installato!
- Costruito in robusto EPP
- Servi e regolatore installati
- Si porta in volo in pochi minuti!
Richiede una ricevente con almeno 3 canali, una trasmittente con almeno 3 canali dotata di DELTA MIX e una batteria LiPo 3S1P da 2000mAh 20C.

COLLAUDO:
L'aeromodello in EPO si presenta nella scatola già tutto premontato tranne che per la coda che và inserita nel suo alloggiamento e fermata con bi-adesivo: niente di più facile e veloce. Vengono montate due ventole con altrettanti regolatori e uniti con cavo a Y nella ricevente (uno spinotto aveva un filo staccato che ho prontamente inserito: unico difetto di fabbrica). Dopo aver installato la ricevente, ho fatto il binding, impostato il delta mix e il dual-rate, il trim dei servi e le escursioni come da manuale (compreso l'italiano). Ho deciso per una batteria ThunderPower 2100 30C e controllando il baricentro, ho deciso per un volo iniziale un pò picchiato. Dopo un lancio un pò energito e con il Dual Rate inserito ho capito che ha un ottimo spunto e si può tranquillamente lanciare a mano in tutta sicurezza anche senza D/R.  Il motore biventola non presenta problemi di controcoppia ma non ha una gran velocita finale: non riesce a fare dei gran looping e bisogna farlo correre.
Vola bene per quel che costa, bisogna solo trovare il cg esatto: è un pò più indietro rispetto a quello riportato sul manuale. Dovete trovare esattamente dove cade il baricentro.
Il modello col CG indicato è tendenzialmente picchiato, e questo non è poi malaccio almeno per i primi voli. Vi consiglio di arretrare il più possibile la batteria o lasciare entrambi gli alettoni alzati di 2 mm in posizione di riposo in modo da avere maggior controllo con un angolo di attacco di 45/50 gradi. Non consiglio di aggiungere peso.
L'atteraggio è la cosa migliore che sa fare, di una dolcezza che non me l’ho aspettavo: in pratica riuscite a tenerlo su fino alla fine alzandogli il muso, nella classica posizione del cobra.



Leggendo nei vari forum ho scoperto che molti cambiano i motori e/o le ventole ma una soluzione molto furba è provare con una lipo con 4 celle: il modello diventa sicuramente molto più nervoso ma con dei looping perfetti e toneax veloci. Consiglio: cambiate i regolatori per sopportare i 35-40 amper di picco per non ritrovarvi un modello in fumo.
Sicuramente una colorazione diversa dall’originale vi aiuta a vedere il modello in volo e a capire come è messo.



Andrea G.

giovedì 17 giugno 2010

AEREPORTO DI MARZAGLIA

LUNEDI PAUSA PRANZO

Come ogni Lunedi di bel tempo, approfittando della chiusura giornaliera dell'aereoporto, ci troviamo a Marzaglia (MO) ad osservare questi stupendi modelli a turbina pilotati dai più grandi modellisti di Modena e del Nord Italia. E' un'occasione unica per vedere tanti modelli alternarsi in stupendi voli realistici quasi fosse una manifestazione importante; ci sono persone veramente cordiali e disponibili ed è un momento per scambiarsi opinioni e informazioni utili condividendo insieme la cultura modellistica. Nella foto che pote ammirare sono allineati i seguenti modelli: n. 3 F16 rispettivamente di Oscar Farina e Gianluca Lodi, F104 di Jacopo Minelli, un AerMacchi MB339 e un L39 (turbina elettrica) di Maurizio Cirilli. Un ringraziamento per l'ospitalità al nostro veterano Franz che ci delizia con le nozioni aereonautiche e la sua esperienza di volo nonchè delle sue caramelle. Andrea G.



mercoledì 16 giugno 2010

RAFALE A TURBINA



UN LUNEDI DA LEONI
(AEREOPORTO DI MARZAGLIA 14/06/2010)

MAURIZIO CIRILLI COLLAUDA IL SUO DASSAULT RAFALE.
IL MODELLO E' UN RAFALE DELLA DITTA FLY EAGLE JET DI TAIWAN RIPRODOTTO IN SCALA 1/9 CON COLORAZIONE ORANGE TIGER MEET COLOR. NASCE CON TURBINA ELETTRICA MA SUBITO VIENE MODIFICATO CON TURBINA JETCAT DA 10 KG DI SPINTA (AIUTATO DALLE MANI ESPERTE DELL'AMICO JACOPO MINELLI).


HA UNA APERTURA ALARA DI CM 144, FUSOLIERA DI CM 166, UN PESO A PIENO CARICO TRA I 7,5 E GLI 8 KG, CARRELLI AMMORTIZZATI IN ALLUMINIO DI OTTIMA FATTURA CON QUELLO ANTERIORE STERZANTE E APERTURA SEQUENZIALE DEI PORTELLI. DOPO UN PRIMO CONTROLLO DEL BARICENTRO (A 12 CM DALL'ATTACCO DELL'ALA SULLA FUSOLIERA) VOLUTO UN PO'A PICCHIARE, SI ESEGUE IL PRIMO VOLO.

AL PRIMO DECOLLO, MAURIZIO SI E' ACCORTO SUBITO DI AVER ESAGERATO CON IL D/R E DOPO POCHI MINUTI SI E' SUBITO ADEGUATO AL VOLO NERVOSO DEL MODELLO. DAL VIDEO SI NOTANO PASSAGGI MOLTO VELOCI MA COMUNQUE SEMPRE NON OLTRE A META' MANETTA: LA TURBINA E' SOVRA-DIMENSIONATA MA FARA' RAGGIUNGERE DELLE VELOCITA' DA BRIVIDI A QUESTO RAFALE CHE E' PICCOLO (COME JET) MA UN PO' PESANTE. Andrea G.

venerdì 11 giugno 2010

LA SKYCAR

La Skycar è un aereo eseguito completamente in depron da 6 mm copiato da varie foto trovate in internet. Volendo con pochi euro si possono ottenere i disegni o semplicemente il depron da incollare (il vero nome è SkyRyder). Io ho riprodotto i disegni di massima con AutoCAD e li ho ritoccati in fase di esecusione; non essendo molto pratico con il programma non sono riuscito ad avere un modello molto preciso ma si possono tenere buone le misure per una riproduzione in scala, adattando e/o modificando le maschere prima di assemblarle. Il volo è molto divertente, esegue molto bene l' Hovering, il volo a coltello e rovescio. Si muove in poco spazio ed è divertente anche come macchina. Ho volato sul terrazzo di casa di sera applicando una luce sul muso e devo dire che è molto divertente. Andrea G.

martedì 20 aprile 2010

SPITFIRE .60 PHOENIX

Stupenda riproduzione estremamente dettagliata e curata con struttura interamente in legno tradizionale a centine ed ordinate in balsa e compensato di assoluta qualità e ottima fattura. La copertura è integralmente in ORACOVER e la capote motore in fibra epossidica predipinta. Carrelli retrattili elettrici sono di ottima fattura ma non realistici come quelli dell'originale perchè si aprono verso l'esterno.
Le ali sono facilmente smontabili per facilitare il trasporto.
Larga dotazione di accessori e pilotino predipinto incluso e montato.
Il manuale di istruzioni e' fotografico passo-passo in bianco e nero, per completarlo basta veramente poco tempo.

Storia: Il Supermarine Spitfire è uno dei più importanti aerei da caccia della Raf della seconda guerra mondiale appartenente all'Aeronautica Militare del Regno Unito, progettato prima dell'inizio della guerra. Il primo volo di questo aereo fu compiuto nel 1936 e partecipò alla nota "Battaglia d'Inghilterra" dove fu determinante come aereo da combattimento. Caccia monoposto monomotore ad ala bassa prodotto dall'azienda britannica Supermarine Aviation Works negli anni trenta e quaranta. Impiegato in Europa, Nord Africa, Australia e Asia, divenne uno degli aerei simbolo della seconda guerra mondiale soprattutto per il suo efficace e forse decisivo contributo alla vittoriosa resistenza inglese. Dopo un lungo e penoso periodo in cui gli inglesi persero quattro caccia per ogni avversario abbattuto, per contrastare gli ultimi formidabili caccia tedeschi (Bf 109F-4)fu messo a punto il Mk.IX che rappresentò nuovamente una pietra miliare e che fu prodotto in più di 5500 esemplari. Nel luglio 1942 entrò in servizio, risultando superiore nei test condotti contro i 190 catturati e fu prodotto fino alla fine della guerra. La rimotorizzazione dello Spitfire Mk.V con il Rolls-Royce Merlin 61 con compressore a due stadi, capace di erogare 1000 hp a 9.000 metri, il doppio del Merlin 45, fu un grande miglioramento e diventò il miglior caccia di quel periodo.
Molti piloti della RAF sono diventati "assi" pilotando uno Spitfire. Uno di questi fu il sudafricano Adolph Gysbert Malan detto 'sailor' il "Marinaio". Andrea G.

martedì 13 aprile 2010

NEW ZEALAND

Riproduzione dinamica di New Zealand, della America’s Cup 2007 con decorazione ufficiale su licenza di Emirates Team. Un modello che ti consentirà di provare l'esperienza e l'emozione dei Round Robin.


Caratteristiche Tecniche:
- Scala 1:25
- Lunghezza 993 mm Larghezza 172 mm
- Altezza 1700 mm (totale)
- Peso 3500 gr
- Scafo in fibra di vetro verniciato nero e adesivi
- Vele ad alto rendimento
- Albero in alluminio estruso, leggero e rigido
- Chiglia in acciaio con stabilizzatori idrodinamici da alte prestazioni.
Elevata qualità costruttiva, grande stabilità e leggerezza sono le maggiori caratteristiche che permettono a questo modello ottime prestazioni.

Per assemblare la barca bisogna impiegare 2 o 3 sere per complessive 6 ore per ottenere una ottima realizzazione. Per prima cosa bisogna montare l'albero maestro suddiviso un due parti compreso le crocette, lo strallo di prua, le sartie incocriate e dritte e il paterazzo di poppa. Si infila la randa nella guida dell'albero ed infine il boma con il vang. La base dell'albero divisa in due pezzi l'ho incollata con la colla bi-componente per avere più rigidità ma ho dovuto fresare il foro per poter smontare il bulbo in un secondo momento. Ho realizzato in alluminio le anelle (sostituendo quelle in plastica fornite dalla casa) dei cavi per sostenere l'albero perchè al primo vento teso si erano rotte. Bisogna avere molta pazienza per montare tutti gli accessori sul ponte quali i winch, le ruote dei timoni, ect, ma una volta ultimato l'effetto è molto suggestivo. Si può utilizzare del finto cordame da lasciare in coperta per avere un realismo statico al massimo. Non ho trovato altre complicazioni nel montare il resto, i tubi per il passaggio del bulbo e del timone sono a misura e bisogna solo sigillarli bene per evitare infiltrazioni d'acqua. Ho montatto un servo per il timone e un servo winch come vericello. Quest'ultimo ha bisogna di una regolazione millimetrica della radio per la corsa del servo stesso perchè entrambe le vele devono essere cazzate nello stesso modo e la scotta deve sempre essere in tensione per non avere inceppamenti nel mozzo. Ho installato una ricevente in giga per non avere antenne esterne e non ho avuto problemi di interferenze. Andrea e Filippo G.

lunedì 12 aprile 2010

CESSNA 400 CORVALLIS Hype


Dimensioni:
• apertura alare: 1.450 mm
• lunghezza: 990 mm
• peso circa: 960 g




Funzioni richieste dal radiocomando:
• piani di quota
• direzionale con carellino anteriore
• alettoni
• aerofreni/flaps
• motore e luci
Il modello Hype Cessna 400 è una delle riproduzioni più riuscite di questo aereo. Oltre ad essere dotato di aerofreni perfettamente funzionanti, Hype Corvallis è corredato anche delle le luci di posizione, dei fari per l’atterraggio e delle luci stroboscopiche ai bordi dell’ala.
Il modello è realizzato in HypoDur® , un espanso molto leggero e robusto. Tutte le stampate sono colorate bianco, le decalcomanie sono già applicate su fusoliera, ala e coda.
Hype Cessna Corvallis è motorizzato con un motore elettrico brushless diretto, che va alimentato con una batteria LiPo a 3 celle. Grazie a questa motorizzazione molto potente, il modello si pilota bene anche quando c’è vento.
• Il cambio della batteria è molto semplice attraverso il coperchio apribile nella fusoliera, proprio davanti alla cabina di pilotaggio.
• L’ala è realizzata con due semiali che sono congiunte con una baionetta alare.
• Alettoni e aerofreni sono affidati ad un servocomando alare per semiala.
• Il modello necessita di un’impianto radio a 5 canali.
• Piano di quota e direzionale si comandano tramite due servocomandi miniaturizzati che sono collocati nella fusoliera.
• Il carrellino anteriore ammortizzato è orientabile.
•Sia in cielo che a terra, Cessna 400 Corvallis è un modello che attira enorme attenzione, soprattutto con i fari illuminati e gli aerofreni aperti!
CONCLUSIONE:
In volo presenta ottime qualità di veleggiatore con o senza sostentatori, molta stabilità e precisione nei comandi. Riproduce tutte le manovre quali il volo rovescio, tonneau, looping. La virata in piano (solo con timone) è perfetta e non accenna ad un minimo calo.
Riproduce fedelmente la versione originale sia staticamente a terra sia in volo. Le luci di navigazione rendono il modello ancora più realistico.
Le batterie originali fornite nel kit con radiocomando e ricevente garantiscono un volato calmo di circa 15 minuti.
Consiglio questo modello sia per neofiti, ma anche per coloro che cercano un modello affidabile, facile da pilotare e molto realistico. Andrea e Luca.

ARTICOLO COMPLETO SCRITTO DA ROCCO BELTRAMI SU MODELLISTICA N.9 DI SETTEMBRE 2010.

Ben ritrovati; dopo una lunga e forzata pausa, sono ben lieto di ricominciare a testare nuovi modelli per i lettori di Modellistica International e Volo Elettrico. Il modello che provo questa volta è una semiriproduzione molto accurata del Cessna Corvallis prodotto dalla rinomata ditta tedesca Hype.

L’AEREO
Il Corvallis è un elegantissimo e aerodinamico monorotore ad ala bassa, della notissima ditta aeronautica americana Cessna. Il suo profilo e la naca motore richiamano al colpo d'occhio il Lancair che però a differenza del Corvallis è un autocostruito In KIT e fa parte della categoria experimental mentre, invece, il Corvallis appartiene a quei velivoli immatricolati dell'aeronautica generale e per pilotarlo occorre il brevetto. Sul Corvallis sotto la naca motore, vi è un potente propulsore a sei cilindri, da 310 cavallli, che gli consentono una velocità di crociera massima di ben 354 km/h e nella versione TT si arriva a 435 km/h. A bordo l'avionica è di ultima generazione e i pannelli LCD a matrice attiva ad alta risoluzione presentano i dati di volo con estrema chiarezza ed efficacia, gli interni poi (quattro posti in totale) sembrano quelli di un auto sportiva di lusso, a tutto vantaggio del comfort di volo, e il classico volantino di comando centrale è sostituito da un moderno "side stick control" in perfetto stile F16 o Airbus, in legno pregiato, così da ottenere una visione degli strumenti molto ergonomica e libera da intralci.Per chi ne volesse sapere e vedere di più, connsiglio di visitare il ben realizzato sito della Cessna. (www.cessna.com)

IL MODELLO
Veniamo al nostro piccolo gioiello oggetto del test. La scatola si presenta compatta e ben confezionata, racchiude al suo interno tutti i componenti singolarmente imballati e protetti dal pluriball. Oltre al modello troviamo un radiocomando in 2,4 GHz, la batteria Lipo da tre celle 1800 mAh, il caricabatteria con adattatore per la presa a 12 volt e le istruzioni.
Le istruzioni sono oltremodo superflue perché vi assicuro che con le sole foto, questo modello si monta come una scatola di Lego e senza una goccia di colla, incredibile! ... è veramente Super ready to fly, visto che i servi e la ricevennte ed il motore sono già montati. E' quindi alla portata di ogni modellista anche il più digiuno di realizzazioni aeromodellistiche. Il modello è realizzato in HypoDur® (EPP) molto liscio e ben stampato, che da al modello un aspetto oltremodo realistico. Bene!!! dopo aver tolto dal pluriball tutti i pezzi componenti ho messo subito sotto carica la batteria di bordo, che oltre ad alimentare la ricevente, i servi, e il motore, dà anche vita ad uno splendido impianto di luci di navigazione (rossa e verde sulle estremità alari), con tanto di fari d'atterraggio sul bordo d'attacco, e stroboscopiche lampeggianti, Fantastico!!! (al tramonto ci farà senz'altro un figurone) per non parlare poi dei flap di atterraggio a due posizioni rallentati, molto realistici nel movimento e nella realizzazione.

MONTAGGIO
Intanto che la batteria si carica, montiamo la ruota anteriore del carrello, svitando semplicemente due viti per rimuovere la parte inferiore della naca al cui interno posizioneremo la ruota con il suo relativo asse, poi riavvitiamo il tutto nella posizione originale di partenza, e anche qui un'altra chicca!! Il ruotino anteriore oltre a sterzare è anche ben ammortizzato. Dopo aver fissato e avvitato semplicemente anche il carrello principale al suo posto, montiamo l'elica svitando la punta dell'ogiva, tenuta in posizione da due viti, fissiamo quest'ultima con il suo dado, controllando che sia nella sua giusta sede, e riavvitiamo la punta al suo posto. Infiliamo ora i piani di quota destro e sinistro, che sono tenuti in posizione da due viti nella parte inferiore, avendo cura di inserire i due perni delle superfici mobili nel leveraggio all'interno del timone, in modo da consentire tramite il servo, l'attuazione del movimento di profondità. Montiamo ora l'ala unendo le due semiali tramite il longherone, tenuto fermo da due viti nella parte inferiore; ponete particolare attenzione ad unire con i morsetti i rinvii di flap e alettoni insieme.
A fine costruzione, apprezzerete come tutti i servomeccanismi siano ben nascosti e non visibili dall'esterno, a tutto vantaggio dell'estetica e dell'aerodinamica.

IL VOLO
Il collaudo è stato eseguito in due parti, la prima al campo di Boretto (Poviglio) sulla pista dell'amico Stefano Lanzi.
La giornata di sole, dopo tanta pioggia, si presentava con un discreto vento asse pista e viste le dimensioni del modello (145 cm di apertura alare 97 cm. di lunghezza e 960 grammi di peso) mi lascia un po' perplesso, comunque meglio prendere la palla al balzo. Dopo aver inserito correttamente la batteria in fondo al suo alloggio sotto il cofano motore rimuovibile, ed eseguito gli ultimi controlli del baricentro, che è praticamente obbligato nel punto dichiarato dalla Hype, e dei comandi di volo compresi i flaps, inizio a rullare in configurazione ala pulita, eseguendo un po' di taxing, per prendere confidenza con il modello e apprezzare con piacere il lavoro svolto dall’ammortizzatore che smorza efficacemente le microasperità del terreno.
Full throttle!!! rullaggio deciso, il modello nonostante il vento sostenuto, è dotato di una adeguata motorizzazione che lo proietta subito in volo rapido e senza problemi, contrasto la coppia con un po' di deriva a destra e dopo qualche leggera trimmatura di assetto il modello sfreccia nell'aria a una più che discreta velocità, arrampicandosi molto agevolmente. Eseguo senza fatica loopings e tonneaux, e in seguito mi appresto a una prova di stalla, che si rivela praticamente assente e controllabile, grazie anche al particolare profilo antistallo sul bordo di attacco, verso la parte esternadell'ala. Dopo qualche minuto e vari passaggi asse pista, risalgo in quota per provare i flaps, che oltre a essere ben realizzati come nell'originale, hanno sulla radio un interruttore dedicato a due posizioni, e la velocità di estensione é rallentata per dare un tocco di realismo e fluidità al comando. Nella prima posizione il modello non si scompone, ma si limita a rallentare un po' mentre alla seconda sembra quasi che si voglia fermare e inizia a galleggiare nell'aria; il vento sostenuto lo rende ballerino e non molto realistico ma si controlla benissimo e senza problemi. Dopo dieci e passa minuti di volo, decido di atterrare senza flaps dato che visto il vento direi che non c'è n'è proprio bisogno, ma in uno degli ultimi passaggi troppo vicino al terreno, l'erba alta mi cattura il modello atterrando un po' alla bersagliera, e a fame le spese è purtroppo il ruotino anteriore, che si stacca; quindi per oggi fine dei voli.

La seconda parte del collaudo, dopo aver aggiustato e rinforzato con un collarino il carrelllo anteriore, si svolge all'aeroporto di Marzaglia vicino Modena, in una giornata senza vento, al tramonto, perfetta per questo modello dotato di luci. Dopo le foto di rito, inizio il rullaggio sulla lunga pista in asfalto, questa volta con una tacca di flaps, il Corvallis si stacca dal suolo praticamente da solo, e dopo qualche metro di quota riporto l'ala in configurazione pulita. Ragazzi!! Che spettacolo!!!
Nell'aria calma del tramonto, questo gioiellino sembra vero, e passa davanti ai miei occhi con incredibile precisione, le luci poi sono un tocco di realismo da vedere e la cosa non sfugge nemmeno a tutti i modellisti e spettatori presenti, l'amico Alberto e pronto a immortalare degnamente questi attimi da pelle d'oca.
Il Corvallis si comporta bene anche in volo rovescio, e in tutte le manovre dell'acrobazia di base. Che dire poi degli atterraggi. .. estratti completamente i flaps il modello rallenta a tal punto che occorre un filo di gas per sostenerlo e appoggiarlo dolcemente al terreno. Una volta presa confidenza atterrare non sarà un problema per chiunque, sia con che senza flaps.

CONCLUSIONI
Questo modello nel suo piccolo regala forti emozioni, dimostrando che si può volare con poco sforzo sia in termini di realizzazione costruttiva, che in termini economici e a trarne un adeguato beneficio per lo spirito e il tempo libero. Il Cessna Corvallis della Hype, è un modello indicato sia per il pilota già esperto che si vuoi rilassare e divertire in tutta tranquillità, che per il neofita, che voglia assaporare qualcosa di non troppo impegnativo ma efficace e propedeutico per il volo.

Un saluto a tutti, buoni voli e ancor più felici atterraggi.

ROCCO BELTRAMI

mercoledì 7 aprile 2010

Acromaster


Campo volo Magreta MO. Acrobazie con il mio super-fantastico Acromaster della Multiplex. Aereo in elapor con motore originale, elica 11x5,5, batteria Thunder Power PRO 2700 3S/60C. Unico difetto il carrello. Consiglio di rinforzarlo un pò perchè tende ad allargarsi e piegarsi negli atterraggi un pò troppo pesanti. Personalmente dopo tante modifiche l'ho sostituito con uno in fibra (finto carbonio) ed è perfetto.
Gli adesivi non sono quelli originali ma sono stati sostituiti da fogli di oracover blue e rossi ridisegnati e ritagliati per un miglior effetto visivo.
Andrea G.

Collaudo XENO - Multiplex


Bellissima giornata di sole al campo volo di Magreta. Collaudo perfettamente riuscito. TuttAla in elapor con motore tuning Brushless Himax C 2816-1220, regolatore BL-30 S-BEC,elica a 2 pale ripiegabile 9x6, Lipo Hyperion 1600mA 3s 25C - 45C. Dopo il primo volo ho constatato che la prolunga in carbonio dell'albero motore fornito nel kit non ha sopportato le sollecitazioni e si è sfibrato, verificando in seguito che si trattava di un mozzo fatto di resina e fibre. Una volta sostituito con uno in carbonio dello stesso diametro non ho più avuto problemi in merito. Un altro difetto che ho riscontrato è la rottura delle squadrette in fase di atterraggio perchè sono troppo lunghe sporgendo più del dovuto. Ho mantenute quelle originali ma riducendole fino al primo foro avendo in questo caso più escursione degli alettoni. Si può definire un buon veleggiatore ma con buone doti velocistiche raggiungendo in certi passaggi la velocità di 160 Km/h. Andrea G.